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Giuseppe Compagnoni
il "padre del nostro
tricolore"
(1754 – 1833) |
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Il tricolore italiano quale bandiera nazionale nasce
a Reggio Emilia il 7 gennaio 1797, quando il Parlamento
della Repubblica Cispadana, su proposta del deputato
Giuseppe Compagnoni, decreta "che si renda universale
lo Stendardo o Bandiera Cispadana di Tre Colori Verde,
Bianco, e Rosso, e che questi tre Colori si usino anche
nella Coccarda Cispadana, la quale debba portarsi da
tutti". Ma perché proprio questi tre colori? Nell'Italia
del 1796, attraversata dalle vittoriose armate napoleoniche,
le numerose repubbliche di ispirazione giacobina che
avevano soppiantato gli antichi Stati assoluti adottarono
quasi tutte, con varianti di colore, bandiere caratterizzate
da tre fasce di uguali dimensioni, chiaramente ispirate
al modello francese del 1790.
E anche i reparti militari "italiani", costituiti all'epoca
per affiancare l'esercito di Bonaparte, ebbero stendardi
che riproponevano la medesima foggia. In particolare,
i vessilli reggimentali della Legione Lombarda presentavano,
appunto, i colori bianco, rosso e verde, fortemente
radicati nel patrimonio collettivo di quella regione::
il bianco e il rosso, infatti, comparivano nell'antichissimo
stemma comunale di Milano (croce rossa su campo bianco),
mentre verdi erano, fin dal 1782, le uniformi della
Guardia civica milanese. Gli stessi colori, poi, furono
adottati anche negli stendardi della Legione Italiana,
che raccoglieva i soldati delle terre dell'Emilia e
della Romagna, e fu probabilmente questo il motivo che
spinse la Repubblica Cispadana a confermarli nella propria
bandiera. Al centro della fascia bianca, lo stemma della
Repubblica, un turcasso contenente quattro frecce, circondato
da un serto di alloro e ornato da un trofeo di armi.
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Repubblica Cispadana
1796-1797
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La prima
campagna d'Italia, che Napoleone conduce tra il 1796
e il 1799, sgretola l'antico sistema di Stati in cui
era divisa la penisola. Al loro posto sorgono numerose
repubbliche giacobine, di chiara impronta democratica:
la Repubblica Ligure, la Repubblica Romana, la Repubblica
Partenopea, la Repubblica Anconitana.
La maggior parte non sopravvisse alla controffensiva
austro-russa del 1799, altre confluirono, dopo la seconda
campagna d'Italia, nel Regno Italico, che sarebbe durato
fino al 1814. Tuttavia, esse rappresentano la prima
espressione di quegli ideali di indipendenza che alimentarono
il nostro Risorgimento. E fu proprio in quegli anni
che la bandiera venne avvertita non più come segno dinastico
o militare, ma come simbolo del popolo, delle libertà
conquistate e, dunque, della nazione stessa.
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Repubblica Cisalpina
1797-1802
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Repubblica Italiana
1802-1805
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Regno Italico
1805-1814
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Regno di Sardegna
(1848-1861)
e Regno d'Italia
(1861-1946)
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Nei tre
decenni che seguirono il Congresso di Vienna, il vessillo
tricolore fu soffocato dalla Restaurazione, ma continuò
ad essere innalzato, quale emblema di libertà, nei moti
del 1831, nelle rivolte mazziniane, nella disperata
impresa dei fratelli Bandiera, nelle sollevazioni negli
Stati della Chiesa. Dovunque in Italia, il bianco, il
rosso e il verde esprimono una comune speranza, che
accende gli entusiasmi e ispira i poeti: "Raccolgaci
un'unica bandiera, una speme", scrive, nel 1847, Goffredo
Mameli nel suo Canto degli Italiani. E quando si dischiuse
la stagione del '48 e della concessione delle Costituzioni,
quella bandiera divenne il simbolo di una riscossa ormai
nazionale, da Milano a Venezia, da Roma a Palermo. Il
23 marzo 1848 Carlo Alberto rivolge alle popolazioni
del Lombardo Veneto il famoso proclama che annuncia
la prima guerra d'indipendenza e che termina con queste
parole:"(.) per viemmeglio dimostrare con segni esteriori
il sentimento dell'unione italiana vogliamo che le Nostre
Truppe(.) portino lo Scudo di Savoia sovrapposto alla
Bandiera tricolore italiana." Allo stemma dinastico
fu aggiunta una bordatura di azzurro, per evitare che
la croce e il campo dello scudo si confondessero con
il bianco e il rosso delle bande del vessillo.
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Regno costituzionale
delle Due Sicilie
1848-1849
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Governo provvisorio della Sicilia
1848-1849
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Repubblica Veneta
1848-1849
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Granducato costituzionale
di Toscana
1848-1849
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Repubblica Romana
1849
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Regno delle Due Sicilie
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DALL'UNITA' AI NOSTRI GIORNI
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Repubblica Italiana
2 giugno 1946
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l 14 marzo
1861 venne proclamato il Regno d'Italia e la sua bandiera
continuò ad essere, per consuetudine, quella della prima
guerra d'indipendenza. Ma la mancanza di una apposita
legge al riguardo - emanata soltanto per gli stendardi
militari - portò alla realizzazione di vessilli di foggia
diversa dall'originaria, spesso addirittura arbitrarie.
Soltanto nel 1925 si definirono, per legge, i modelli
della bandiera nazionale e della bandiera di Stato.
Quest'ultima (da usarsi nelle residenze dei sovrani,
nelle sedi parlamentari, negli uffici e nelle rappresentanze
diplomatiche) avrebbe aggiunto allo stemma la corona
reale. Dopo la nascita della Repubblica, un decreto
legislativo presidenziale del 19 giugno 1946 stabilì
la foggia provvisoria della nuova bandiera, confermata
dall'Assemblea Costituente nella seduta del 24 marzo
1947 e inserita all'articolo 12 della nostra Carta Costituzionale.
E perfino dall'arido linguaggio del verbale possiamo
cogliere tutta l'emozione di quel momento. PRESIDENTE
[Ruini] - Pongo ai voti la nuova formula proposta dalla
Commissione: "La bandiera della repubblica è il tricolore
italiano: verde, bianco e rosso, a bande verticali e
di eguali dimensioni". (E' approvata. L'Assemblea e
il pubblico delle tribune si levano in piedi. Vivissimi,
generali, prolungati applausi.)
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Marina Militare
1947
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Marina Mercantile
1947
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Immagini e testi provenienti dal
Quirinale
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Amo la vita, la sincerità, ed il sorriso nella gente
(cosa sempre più rara)
Odio la morte, la falsità e l'ignoranza della gente
(cosa sempre più frequente)
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